
Treviso. È più forte di noi, non riusciamo proprio ad evitarlo. Anche in questa circostanza abbiamo deciso di stravolgere e manipolare a nostro piacimento un’intuizione creativa altrui. Una testimonianza artistica di spessore che amiamo e che ammiriamo molto. (https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/siamo-come-le-pecore-di-pellizza-da-volpedo-lo-specchio-della-vita)
Tutto a fin di bene però. Tutto per uno scopo nobile. Per semplificare il più possibile il groviglio di emozioni e di pensieri che il recente evento democratico ci ha provocato dopo che sono stati formalizzati i risultati definitivi.
Sono passati solo alcuni giorni dalla proclamazione dei vincitori dell’ultima campagna elettorale con il secchiello ed il rastrello da spiaggia per raccattare i voti dei sostenitori fedeli e, dove fosse stato ancora possibile, anche degli elettori depressi, degli orfani abbandonati da tutti senza più nemmeno un cassonetto dell’immondizia nelle vicinanze, di quelli che hanno aspettato decenni per assistere finalmente al cambio di stagione dell’armadio Italia lasciato lentamente marcire nel tempo.
Sembra tuttavia che per la decisionista salvatrice della nazione, della famiglia e delle madri (mai e poi mai della lingua italiana!) sia già giunto il momento della verità. Facile criticare dal seggio parlamentare o nei comizi di piazza l’inettitudine e l’inadeguatezza di coloro che a rotazione, sempre però più o meno gli stessi, l’hanno preceduta nelle stanze del potere della repubblichetta nostrana.
A occhio e croce molto presto, visto come stanno procedendo le consultazioni tra i partiti della coalizione vincitrice della recenti elezioni politiche, i loro elettori si renderanno conto che, per quanto un’aspirante senatrice od un ambizioso deputato possano promettere qualsiasi evento risolutivo che porterà loro immediati e concreti benefici, nulla sarà in realtà come era stato loro dipinto durante le sedute di ipnosi collettive organizzate dai “Kaa-ndidati”.
Tutto come da prassi, tutto come è sempre stato. Nessuna novità epocale. La formazione della compagine di governo si è già arenata nelle sabbie mobili dei vincitori-quasi emarginati che rivendicano, nel mercanteggiamento istituzionale in corso, delle poltrone di prestigio per sè o degli incarichi ministeriali di valore per le persone di fiducia che li hanno seguiti fedelmente negli anni.
Una ennesima e triste rappresentazione del manuale Cencelli senza le arcaiche correnti di un tempo. Ora infatti ci sono solo i capi ottuagenari e quelli della generazione di mezzo che pretendono di incassare subito la cedola elettorale pur essendo soltanto dei soci di minoranza.
I potenziali Sig. B-Bertinotti e Sig. S-Mastella (se resterà al vertice del partito), accomunati dall’alta probabilità di contagio all’agente patogeno “stai sereno(a)-Renzi”, sono in fibrillazione per la formazione di un esecutivo a maggioranza politica. Come se ancora adesso stessero vivendo nel periodo prepandemico, senza la successiva tempesta perfetta della invasione russa in Ucraìna e le disastrose conseguenze della crisi energetica che i POLITICI dell’Unione Europea stentano da mesi a gestire con l’adeguata tempistività che le attuali circostanze richiederebbero. Non sono capaci i colleghi europei, credono di esserlo i nani da giardino di casa nostra.
Non sono proprio più sopportabili i teatrini di una volta durante i quali i membri dell’oligarchia parlamentare “Dovete anna’ a lavora’!” (https://www.youtube.com/watch?v=7cSRCU8BFXc) riferiscono di strane alchimie di governo o di miracolosi interventi di finanza pubblica, pur sapendo di mentire e di avere a disposizione soltanto un algoritmo calcolato da una squadra di esperti ministeriali rientrati al lavoro dopo una festa clandestina a base di MDMA.
Mai una volta che le promesse di stabilità politica vengano mantenute. Mai una volta che l’agenda di governo venga rispettata. Mai una volta che siano capaci a dare inizio, una volta per tutte, alla riduzione costante e progressiva di un gigantesco debito pubblico che tanto danno ha provocato, e che continua a farlo, al sistema Italia nel suo insieme.
Sono ancora lì a piagnuccolare per avere una rappresentanza degna nonostante la loro pluridecennale inconsistente credibilità politica abbia accumulato soltanto delle gravissime insuficienze, pur essendo stati di recente surclassati dal rossetto littorio.
Si permettono persino di fare i capricci od il broncio se non ottengono il chupa chups più gustoso e più gradito, mentre purtroppo intorno a loro tutto si sta lentamente sgretolando. Non passa giorno che aziende grandi o piccole che siano, attività commerciali di tutti i settori merceologici, realtà imprenditoriali di vario genere, le famiglie, i singoli cittadini non smettano di lanciare delle disperate grida di allarme.
La situazione economica ed il profondo disagio sociale nel loro insieme oggi si presentano drammatici, molto preoccupanti. Esigono interventi rapidi, tempistiche accelerate, scelte risolutive che gli smemorati bradipi parlamentari non sono ancora oggi in grado di garantire a nessuno. Non lo sono mai stati peraltro durante tutte le legislature della storia repubblicana.
Siamo arrivati addirittura al punto che qualcuno passi il tempo a proporre il cambio del nome del proprio partito per risolvere il problema delle ripetute sconfitte elettorali, quando le fabbriche chiudono e le famiglie degli operai licenziati restano senza reddito. Ci sono quegli altri che ci garantiscono che con il presidenzialismo tutto cambierà, magari con una versione tutta nostra alla Orban od alla Putin, oppure invece alla Erdogan (senza dimenticare tutti gli altri casi sparsi nel pianeta), mentre nei prossimi mesi, magari anche nei prossimi anni, aumenteranno in maniera esponenziale coloro che non riusciranno più a pagare le bollette, gli affitti o non avranno più il denaro per fare semplicemente la spesa (moltissimi invisibili stanno già vivendo questa realtà da molto tempo). Ci sono infine quelli che sfangando “La giustizia è uguale per tutti” regalano da sempre promesse mai mantenute, nel tempo in cui le nuove generazioni non hanno più a protegerle i diritti sindacali dei nonni, trovandosi invece fra le altre cose a dover gestire un pianeta sull’orlo di un precipizio climatico.
Paura sì o paura no per una classe politica italiana mai all’altezza e perennemente inaffidabile? Paura sì o paura no per la Sig.ra Aspirante “Paolo” Panelli e per i suoi alleati capricciosi? …E chi ci capisce più qualcosa “…li mor*** vostra!”

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