Vicenza. Nelle Gallerie Italia di Palazzo Leoni Montanari di Vicenza fino al 23 agosto si può visitare la mostra che ha per protagonisti artisti-soldato che hanno visto con i propri occhi e vissuto sulla propria pelle gli orrori della grande carneficina dei primi anni del Secolo Breve. Volontari che erano disposti a sacrificare la propria vita per le terre irredenti, quali Trento e Trieste. oppure che hanno voluto documentare i fatti in qualità di corrispondenti ufficiali dei drammatici eventi del conflitto mondiale.
Grazie ai disegni di Innocente Cantone il Montello, il Monte Grappa, Vittorio Veneto, il Carso ed il Piave, rivivono davanti all’osservatore e trasmettono al visitatore il profondo senso di smarrimento ed impotenza dei protagonisti che popolarono quei luoghi, scenari di massacri ed immani tragedie umane che bagnarono con fiumi di sangue le pagine di storia del nostro paese. Nella mostra sono presenti anche i dipinti di Achille Beltrame, il più popolare degli illustratori di giornali del tempo.
Con le tavole di Italico Brass vengono descritte e documentate le manovre degli eserciti che si contendevano la supremazia sul territorio del fronte che spesso poteva ridursi anche ad un piccolo fazzoletto di terra. Accampamenti, trincee, tutti in presa diretta grazie alle litografie di Aldo Carpi che riprendono i soldati senza nome, vittime ed eroi di eventi tragici.
A testimoniare che il dramma del conflitto nelle nostre terre non ha risparmiato nulla è presente anche una sezione dove si può osservare i danni subiti dalla Gipsoteca di Possagno, in particolare, le ferite inferte ai bellissimi gessi di Antonio Canova mutilati nei volti e nei corpi.
Una sezione fotografica infine con gli scatti di Luca Campigotto, realizzati nell’ambito del progetto “Teatri di Guerra”, curata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri- Struttura di Missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale, vede come protagonista la guerra in montagna. Percorsi, sentieri, forti, postazioni, gallerie, grotte che la natura in un secolo non è riuscita ad assimilare e né tantomeno a cancellare.
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